Un tempo i "Pasquaroli", camicia rossa e mantello nero, andavano di casa in casa a cantare i loro canti augurali per il nuovo anno e venivano accolti con offerte di cibo e vino buono.
I tempi sono cambiati..ora cantano nella piazzetta dietro casa mia, e io vado sempre ad ascoltarli, c'è un bel fuoco, le canzoni dialettali di una volta e bicchieri di vin brulè.
Si sentono tutti i 'nostri' valzer storici...da "Romagna mia"...a "Bela burdela romagnola", si canta, ..la musica e il vino riscaldano i cuori!
Buona Epifania..che tutte le feste si porta via!
Ernestina
6 commenti:
Ciao Erne, che belle le tradizioni!! Meno male che c'è ancora qualcuno che le tiene vive!! Qui da noi invece della pasquarella cantano il maggio (chiaramete a primavera) e vanno di casa in casa...ogni casa un bicchiere...e alla fine non si capisce nemmeno più che cosa cantano!!! :o)
bellissime le tradizioni...io quest'anno dopo anni ho visitato un presepe vivente,bellissima l'atmosfera che si respire
non conoscevo questa tradizione è molto simpatica, qui da noi a Nuoro non c'è un'usanza particolare per l'Epifania, mentre il 17 gennaio giorno di S.Antonio si fanno tanti grandi falò rionali e si offrono fave con il lardo, vino e dolci tipici, naturalmente tutto accompagnato da canti a tenores
buona serata
imma
Che bella tradizione!
Proprio ieri sera ho assistito con grande piacere ad uno spettacolo dei "Pasquaroli". Come sono bravi!!! Mettono una sacco d'allegria!
Interessante scoprire queste tradizioni che variano da una regione all'altra. Qui in Friuli Venezia Giulia la più famosa è l'accensione di falò (detti pignarui) nella notte dell'epifania. Nella laguna di Grado invece arrivano in barca le streghe marine o "Varvuole". E qui a Trieste le streghe si calano nella grotta gigante sul carso.
Posta un commento